ARCHITETTURA DELLA PEDAGOGIA TEATRALE

Nove weekend d'incontri da ottobre a giugno per 16 ore a weekend.
Un anno con i clown vissuti in modo professionale tenendo conto dei ritmi stretti della vita odierna.
Il percorso di studi è organizzato dall'Accademia Internazionale di Teatro di Roma - "Corso di teatro intensivo"

L'ECOLE DES CLOWNS propone una formazione professionale dell'attore clown. Questa formazione interessa sia i clown legati al tema del volontariato (clown in ospedale) sia gli attori desiderosi di approfondire specificamente questa grande figura del teatro comico.

Nel percorso di studi si svilupperà la conoscenza dei teatri gestuali prima d'affrontare i clown e la comicità. Infatti l'Arte del Clown è l'arte dell'estrema semplicità, e questo non è affatto semplice! Lo scherzo necessita di una profonda conoscenza, sia di sé stessi che delle tecniche teatrali. Perciò, il viaggio propone un'architettura pedagogica in progressione verso la formazione dell'attore comico.

PRECISIAMO SUBITO CHE La scuola è, appunto, una scuola, perciò gli studenti sono invitati a frequentare l'intero percorso. Tuttavia, sarà possibile partecipare a dei singoli weekend. Vedi pagina info

QUANDO, COME, CHI? La scuola è aperta a chi ha voglia di studiare... Non è richiesta nessuna esperienza in particolare. Non sono richieste specifiche attitudini e non ci sono limiti d'età.

NECESSARIA una solida motivazione più che un immenso talento (il talento sarà la prima cosa scartata: come il vento va e viene e sopratutto se ne va). Parliamo di lavoro artigianale, di studio fatto di confronto serrato con il pubblico, di solitudine (il clown è solo sul palco e mette in scena sentimenti fragili e delicati). L'attore, forte della conoscenza delle tecniche teatrali, deve essere capace d'indagare i meccanismi complessi della comicità e l'arte del ridicolo e della fragilità.

E UN'ESIGENZA Essere significa viaggiare in modo creativo verso la conoscenza e la scoperta di sé stesso e del lazzo. Il viaggio, come tutti i viaggi, è impegnativo: saper perdersi, ascoltare, cercare, dubitare, ricominciare da niente, essere modesti, farsi criticare, giocare di squadra, studiare un passo di danza, analizzare e decomporre come un orologiaio una gag, ripetere cento volte lo stesso gesto per capirne l'essenza (finché non "suoni" bene). Essere sé stesso, ma saper lasciare questo "sé stesso" nel magazzino degli oggetti inutili (poiché ci portiamo appresso non si sa quante cose inutili dentro la testa! Pensieri fondamentali e inopportuni, opinioni, ignoranze e soprattutto... paure). Fare tutto ciò.... non è così facile.

Possiamo dire in conclusione che fare le cose facili e semplici... non è semplice né facile.
Il clown? È un viaggio verso la semplicità.
- Interessante, mi piace!
- Grazie.